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LA LIBERTA' AI TEMPI DEL 5G


Sapete che ad Andria sono state già installate delle antenne 5G? Sapete quante sono e dove sono state collocate? Leggo sui giornali locali che sono stai chiesti, al governatore Emiliano, chiarimenti rispetto alla possibile pericolosità, per la salute dei cittadini, di questo ulteriore potenziamento della rete elettromagnetica. E però, in attesa di questi chiarimenti, in Puglia sono già spuntate un bel po’ di antenne 5G. Che informazioni abbiamo rispetto a queste antenne? Ne stanno parlando in tv in modo scientifico e approfondito, dando voce ai diversi pareri?


Ne va della nostra salute, giusto? E non in maniera trascurabile. Già con la rete esistente, i danni per la salute erano pesanti: aumento esponenziale dei tumori, abbassamento delle difese immunitarie, disorientamento e difficoltà di concentrazione. C’è chi afferma che i valori minimi internazionali imposti dalle leggi dei singoli paesi, proteggono i cittadini da effetti nocivi. Ci credete?


Da quando sono apparsi i primi cellulari e i primi pc, la rete internet è stata sempre e sempre più potenziata. Di quanto? Lo scienziato Andrea Grieco, in una bella e chiara intervista ha dichiarato: “ci sono le sorgenti elettromagnetiche naturali e quelle artificiali. A partire dall’invenzione della radio, le sorgenti artificiali hanno cominciato a irraggiare il pianeta. Come densità di potenza, di quante volte le sorgenti artificiali hanno superato quelle naturali? Lo studio effettuato da ‘The Lancet’ nel 2010 ci dice che sono aumentate di 10 alla diciottesima, un miliardo di miliardi”!



Un miliardo di miliardi?! Nel 2010. E ora, con le antenne 5G?


Mi torna in mente che, anni fa, quando cominciò a diffondersi l’uso dei cellulari, gli esperti ci raccomandavano di usarli con cautela perché potevano nuocere alla salute. C’è qualcuno che può affermare, in coscienza, che il cellulare sia uno strumento che favorisce la buona salute?


Io sono in pensione da poco, ma mi ricordo che il mio ente, anni fa, riconosceva un piccolo aumento di stipendio ai dipendenti che facevano uso continuo di computer, riconoscendo così il rischio maggiore che correvano quegli operatori. C’è qualcuno che può affermare, in coscienza, che l’uso del computer, per giunta in modalità wifi, sia salutare?


Sorge il dubbio che gran parte della tecnologia attuale, e a maggior ragione futura, causi un certo numero di danni alla nostra salute.


In questo momento storico grandi e drammatici eventi stanno ridisegnando la nostra società, ma tutto accade a grande velocità, in emergenza: il messaggio che passa è che occorre fare presto accelerando o saltando eventuali controlli, perché bisogna attrezzarsi rapidamente per far fronte al peggio. Ci viene anche detto che è necessario difendere il cittadino da notizie false, tutelarlo perché è ingenuo e pronto a credere a tutto, non bisogna confonderlo con messaggi discordanti, ad esempio su cosa fa bene o male alla salute. Ma la scienza non dovrebbe procedere grazie al confronto tra posizioni contrastanti?


Giorni fa ho seguito con attenzione un’altra intervista realizzata dall'emittente privata Byoblu allo scienziato Stefano Montanari: le affermazioni di questo studioso sono molto forti, e possiamo condividerle in toto oppure no. Bene, sapete che l’associazione ‘Patto trasversale per la scienza’, di cui fa parte il prof. Burioni, ha denunciato penalmente il dott. Montanari per aver espresso opinioni contrarie a quelle ufficiali sul virus, e ha chiesto la chiusura, ripeto la chiusura dell’emittente Byoblu che ha il torto di indagare e diffondere notizie, diciamo così, alternative? Questo accade nell’anno del Signore 2020, ma qualcosa mi suggerisce che la storia si ripete e, come diceva il grande Montale, “la storia non giustifica/ e non deplora…. La storia non è magistra/ di niente che ci riguardi./ accorgersene non serve/ a farla più vera e più giusta.”


Vi invito a seguire attentamente quanto dichiarato dal regista Massimo Mazzucco in questo video per avere un’idea di come vada attualmente l’informazione e la democrazia:



Ma la nostra Costituzione non garantisce la libertà di opinione? Siamo in democrazia, giusto? E allora?


E allora mi viene il dubbio che qualcosa non va. Mi viene il dubbio che le cose non sono proprio come ce le descrivono le tv ufficiali; e che anzi, le tv ufficiali non ci dicono un bel niente di niente. Del resto, quando mai le fonti ufficiali ci hanno raccontato la verità, per esempio rispetto a Ustica, al caso Moro, al commercio di armi, alla morte di Ilaria Alpi, di Giulio Regeni, dei giudici Falcone e Borsellino, così, tanto per fare degli esempi a caso?


Amici cari, se devo rinunciare alla semplice libertà di uscire, di incontrare gli amici, di LAVORARE, di veder prosperare economicamente e socialmente la nostra splendida Italia, se devo rinunciare alla libertà di abbracciare, di cominciare una storia d’amore baciando e lasciandomi baciare, di andare a far visita a un nonno, a un nipote, se devo rinunciare a vivere, (perché non è una vita accettabile questo dello stare chiusi in casa) devo sapere, ho il diritto di sapere perché, per quanto tempo, se davvero tutto è accaduto per fatalità o per altro, e se c’è altro, voglio sapere chi e perché; e il ‘chi’ e il ‘come’ sono importanti , essenziali per capire e trovare soluzioni.


Chi mi conosce sa che mi piace scrivere e, quasi quasi, mi vien voglia di scrivere un racconto del genere “complottista fantascientifico”.


In questo racconto immaginerei una sorta di genio del male dell’alta finanza (non so se una sola persona o più persone) che trova un modo per favorire l’instaurarsi di regimi autoritari, lasciando l’illusione ai cittadini di essere ancora in democrazia. Questo genio, con una sola mossa, tipo la diffusione di un virus piuttosto contagioso e, come molti virus, potenzialmente mortale, specie per i soggetti più a rischio; grazie a questo virus, quindi, realizza più obiettivi: una quantità di denaro precedentemente investito che finisce non si sa dove, tipo pandemic bond, primo obiettivo.


Secondo: controllo sulle masse che, spaventate dal diffondersi del virus, accettano restrizioni prima impensabili ed entrano in una condizione psicologica di estrema vulnerabilità.


Terzo: spostamento totale dell’attenzione del cittadino medio sulla quantità di morti e sulle notizie e scene strazianti diffuse dai media costantemente.


Quarto: attesa spasmodica e disponibilità totale, da parte dello stesso cittadino, di un vaccino salvavita, indipendentemente dalla qualità dello stesso, visto che la morte incombe e non c’è tempo di fare i test necessari.


Quinto: visto che la pandemia ha colpito l’intero pianeta, si rende necessario un controllo centralizzato, onde evitare che qualche cittadino indisciplinato possa riattivare la pandemia; quindi vaccini obbligatori per tutti (oltre a quelli che già c’erano; si ampliano i forzieri delle industrie farmaceutiche!) e controllo degli spostamenti di ogni singola persona attraverso delle applicazioni sui cellulari. Ottimo!


Sesto: la pandemia incombe, si chiude tutto. Scuole, università, attività commerciali; si lavora da casa. Come? Via internet, ovvio. Si rende sempre più necessario, quindi, un potenziamento della rete e, siccome il cittadino è distratto dal conteggio dei morti, non si accorge di tante antenne già spuntate e di altre che vengono piazzate, né tantomeno si accorge di centinaia di migliaia di alberi che vengono tagliati, d’altra parte, il 5G è ormai indispensabile, no?


Settimo (il settimo giorno, Dio si riposò, ma il nostro genio, protagonista del racconto, non conosce riposo): fallimento di aziende, attività, nazioni intere che possono essere comprate con quattro soldi, a beneficio del nostro genio e dei suoi compari.


Per ora mi fermo qui, io sono stanca, ma di sicuro il genio del mio racconto è sempre all'erta. Se mi verranno altre idee, continuerò il mio racconto, e nel caso dovessero venire idee a voi che mi leggete, fatemelo sapere. Hai visto mai che un racconto horror del genere me lo fanno diventare un film?





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