
Quando si parla di medicina integrata occorre ricordare che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha emanato il “World Health Organization Traditional Medicine Strategy 2014-2023”, un rapporto sulle strategie in tema di Medicine Tradizionali e Complementari (T&CM), tra le quali possiamo ricordare la Medicina Tradizionale Cinese, la Medicina Tradizionale Indiana o Ayurveda, la Medicina Tradizionale Islamica e la Medicina Tradizionale Mediterranea, derivante in buona parte dalla Scuola Salernitana.
Da un lato, infatti, il rapporto indirizza il contributo delle T&CM verso il concetto di salute, il benessere e la sanità incentrata sulla persona, dall’altro promuove la sicurezza e l’uso effettivo di questo approccio attraverso un’appropriata regolamentazione dei medicinali e delle figure professionali.
Uno dei punti in cui si parla nel testo, inoltre, riguarda proprio la Copertura sanitaria universale (UHC), verso la quale si sta muovendo l’Oms. “L’UHC è il modo migliore per cementare i miglioramenti ottenuti durante la decade precedente. È la massima espressione della giustizia”, ha affermato il Direttore Generale dell’Oms, Margaret Chan, durante la 65° Assemblea Mondiale della Sanità.
Rispetto all’auto-cura, poi, la diffusione di informazioni facili da comprendere è la chiave dell’uso sicuro e adeguato delle pratiche T&CM: questo include la necessità di stimolare i pazienti ad informare le figure sanitarie che li seguono riguardo all’uso di prodotti T&CM.
Come si legge nel rapporto, le antiche medicine tradizionali (TM) hanno una lunga storia e si occupano di difendere la salute attraverso la prevenzione, la diagnosi, il trattamento e il miglioramento delle malattie di origine fisica e mentale. “Per milioni di persone, la medicina a base di erbe, i trattamenti e le competenze delle medicine tradizionali sono la risorsa principale dell’assistenza sanitaria e spesso l’unica fonte di questa assistenza”, ha illustrato il Direttore Generale Chan parlando delle T&CM. Le antiche medicine tradizionali sono comode, facilmente raggiungibili e accessibili a livello economico, oltre ad essere una sorgente di aiuto nel caso di malattie croniche non contagiose.
Accanto alle TM, c’è la medicina complementare (CM) o non convenzionale, che comprende una vasta gamma di pratiche di assistenza sanitaria. Tali pratiche non fanno parte di tutte le tradizioni e non sono completamente integrate all’interno del sistema sanitario predominante. Tra queste, la medicina antroposofica, l’omeopatia, la fitoterapia (medicina a base di erbe), la chiropratica, la naturopatia, l’osteopatia.
Ad esempio in molti paesi europei e in Nord America, queste tecniche sono inserite all’interno di programmi a livello universitario. In maniera simile, in Cina, Repubblica di Corea, India e Vietnam, i dottori che esercitano un certo tipo di pratiche devono possedere un diploma universitario. Un ampio numero di pazienti con la sclerosi multipla, ad esempio, ricorrono alla Medicina complementare e alternativa (CAM), con una prevalenza in Spagna (41%), Canada (70%) e Australia (82%).
Utilizzate a livello mondiale e apprezzate per diverse ragioni, le T&CM racchiudono diversi approcci, comprendendo dunque le cure, le pratiche e le competenze professionali delle due medicine. L’uso di esse varia in maniera profonda da paese a paese e dipende dalla cultura, dalla comprensione delle tematiche sanitarie e dalla possibilità della popolazione di accedere alla medicina convenzionale.
A praticare le medicine tradizionali e non complementari sono i professionisti della medicina tradizionale e alternativa, tra cui dottori, dentisti, infermieri, ostetrici, farmacisti. Fra le terapie sono inclusi qigong, yoga, medicina termale e terapie fisiche, psicofisiche, mentali e spirituali.
Le T&CM prevedono anche l’uso di medicinali e preparazioni a base di erbe, prodotti che contengono parti di piante e in alcuni casi ingredienti attivi naturali, organici o inorganici, che non provengono dai vegetali (ad esempio animali o minerali).
La scelta delle medicine tradizionali e non convenzionali dipende da vari fattori, come sottolinea l’Oms, tra cui la domanda crescente di una gamma completa di servizi sanitari, l’insoddisfazione dei servizi esistenti e il rinato interesse per la “cura della persona nella sua interezza”.
Anche il risparmio economico fa parte di questi fattori: ad esempio, nella cura dei dolori al collo, la terapia manuale permette di salvare circa un terzo dei costi rispetto alla fisioterapia e alla terapia generale.
In generale, si osserva un’espansione ed una crescita dell’importanza economica delle T&CM, soprattutto rispetto ai prodotti acquistati online dai consumatori. Inoltre, in alcuni paesi, nel decennio 1995-2005 si registra un aumento percentuale di una o più decine di punti delle visite a specialisti di agopuntura, chiropratica e naturopatia.
(fonte: http://www.quotidianosanita.it)